| 2° Capitolo
Cambiamenti
Layton non ebbe il tempo di entrare in casa che Luke ci si fiondò dentro, girandosi intorno con un sorriso a trentadue denti «Accidenti, è uguale a cinque anni fa, professore!!» «Beh sì, Luke, non ho cambiato molto» poi si grattò la tempia, imbarazzato «L’unica cosa è che ho dovuto chiamare una domestica.» Luke rise di gusto. L’ordine non fa per lui,pensò. Poi disse «Va bene, professore, che ne dice di una bella chiacchierata davanti una tazza di tè?» Hershel, allettato dalla proposta, accettò volentieri. E da lì si immersero in una lunga sfilza di racconti conditi da risate e sorrisi. Luke raccontò di come nella sua nuova scuola fosse diventato famoso come esperto di enigmi e di come si fosse guadagnato il nome di “Detective Tryton”; Layton raccontò delle sue ricerche, delle indagini in cui è stato coinvolto e come alla fine sia riuscito a risolverle tutte; in più raccontò della partenza di Don Pablo: Ha deciso di partire per l’Italia perché ormai non c’era più niente da fare a Londra, dato che ogni tentativo di furto o imbroglio veniva rovinato dal professore. Ovviamente, prima di partire, gli ha promesso che l’avrebbe pagata cara. Luke, divertito da questo racconto, commentò «Tanto nessuno la fa pagare al professor Layton!» e quest’ultimo sorrise. Poi il professore, diventato improvvisamente serio, disse «A proposito di indagini, Luke.» e cacciò fuori la lettera che aveva letto la stessa mattina «Qui abbiamo un’altra bella gatta da pelare.» e raccontò della ragazza scomparsa dopo essere stata investita dall’autobus. Luke ascoltò stupito, poi chiese con curiosità «Chi pensa che possa essere? Un’illusionista?» «Non lo so, non ho ancora abbastanza informazioni,» disse il professore «Ma voglio assolutamente capire chi è.» In quel momento suonò il campanello. «Non si preoccupi professore, vado ad aprire io.» disse Luke e così si avvicinò alla porta, la aprì e disse «Salve, posso esserle ut…» «Luke!! Sei tornato!!» Luke arrossì «F-Flora?» «Oh che bello!!» e lo abbracciò tanto da togliergli il respiro. Luke diventò violaceo «M-mi stai soffocando…!» «Oh, scusami!» E sciolse l’abbraccio di colpo, poi chiese «Allora, che mi racconti?» Luke, ripreso il fiato, rispose «Ah, un sacco di cose. Le ho appena finite di raccontare al professore e…» «Ecco, lo sapevo!!» lo interruppe Flora «Fate sempre le cose senza di me!» «Aspetta, fammi finire!» esclamò irritato «Volevo chiederti se volevi prendere un tè con me e il professore!» «Ah… Beh, se la metti così accetto volentieri. Oh professore, buongiorno!» «Buongiorno, Flora, accomodati.» Rispose educatamente il professore, Così Flora si sedette sul divano e ascoltò le vicende di Luke, che le ripeté con piacere. Anche Flora era cambiata nel corso degli anni. Aveva sempre il suo vestito color pesca, ma stavolta le forme del corpo erano più evidenti. Ciò Luke lo aveva notato ed è per questo che appena l’aveva vista era diventato paonazzo. Alla fine del racconto di Luke, Flora commentò «Wow, addirittura detective! E che l’avrebbe mai detto che uno come te avrebbe avuto tale nome.» Luke si irritò «Che cosa vorresti dire?». Il carattere era sempre lo stesso. Intervenne Layton «Calmati, Luke, un gentiluomo è sempre educato con una fanciulla.» Luke ascoltò il professore e raffreddò i nervi; il professore continuò «Dimmi, Flora, come mai sei venuta qui? Cosa desideri?» Flora sorrise e rispose «Professore, le volevo dire che sono andata da lui e mi ha detto di riferirle che ci sarà». Sul volto del professore sorse un espressione che esprimeva gioia e soddisfazione allo stesso tempo. Luke, disinformato sui fatti, chiese curioso «Professore, di che state parlando?» Layton si girò verso Luke e rispose «Oh scusami, Luke, ancora non te ne ho parlato. Beh, ho organizzato un pranzo tutti insieme ad un famoso ristorante di Londra, il London Fog, in occasione del ritorno di un amico da un lungo viaggio e ci sarete anche tu e Flora.» «Wow, professore, quale onore! E chi è questo vostro amico?» «Beh, Luke, posso dire che tu lo conosci bene, anche se non credo ne abbia un bel ricordo.» Luke non capì subito, ma gli bastò ricordare i fatti di cinque anni prima per capire. «P-professore, non si riferisce mica a Clive?» Layton annuì e tranquillizzò subito Luke «Non ti preoccupare, non sta tentando di nuovo di distruggere Londra. Devi sapere che pochi mesi dopo l’accaduto, il Primo Ministro Bill Hawks è stato arrestato per corruzione. Ha pagato profumatamente gli scrutatori delle elezioni successive per convincerli a modificare i voti a suo vantaggio, ma uno degli scrutatori ha denunciato il fatto alla Scotland Yard con tanto di prove. E ora sta scontando la sua pena.» Luke rimase impietrito dal racconto: sapeva che Hawks era un uomo spregevole, ma non a questi livelli. Layton continuò con il racconto «Alla fine è stato eletto come nuovo Primo Ministro Jeremy Smith, un caro amico d’infanzia dell’ispettore Chelmey. Jeremy sapeva, anche da ciò che gli aveva raccontato Chelmey, che Clive era anche una vittima di Hawks e così gli permise di uscire di prigione a costo che avrebbe fatto un lavoro socialmente utile… E così Clive ha ripreso a fare giornalismo ed ora è uno dei più famosi ed ammirati giornalisti di tutta Londra.» Luke, alla fine del racconto, era stupito e allo stesso tempo perplesso. Cavolo, pensò, in cinque anni sono cambiate così tante cose? «Capisco la tua confusione, figliolo,» disse il professore mettendogli una mano sulla spalla «Devi solo adattarti e poi ti sembrerà tutto più facile.» Luke ridacchiò imbarazzato «Mi scusi professore, la lontananza gioca brutti scherzi.» «Non ti devi scusare, adesso sei qui e potrai rivivere la tua vecchia Londra con qualche cambiamento in più. Ricordati che per essere un gentiluomo devi saperti adattare in ogni situazione.» Luke, confortato dalle parole del professore, sorrise e disse «Stia tranquillo, professore, lo farò.» Anche Layton sorrise. In quel preciso momento risuonò il campanello. Layton si stupì: non aspettava altre visite. «Vado io, professore.» disse Flora avviandosi verso la porta, la aprì e salutò «Salve, desidera?» «Buongiorno, cercavo il professor Layton.» chiese cortesemente una ragazza. Flora rispose «Certamente, ve lo vado a chiamare subito» e tornò indietro. «Professore, una ragazza la desidera.» Layton era perplesso, ma disse a Flora di farla accomodare. Pensava che fosse una sua studente che è venuta a chiedergli una mano, così cerco la sua agenda degli appuntamenti per ricordasi Flora tornò alla porta e disse «Prego si accomodi. Mi segua» e la guidò dal professore. La ragazza si fermò all’uscio dello studio e salutò «Buongiorno, professore.» Luke la fissò e rabbrividì. Layton, dopo aver visto che non aveva appuntamenti quel giorno, si girò dicendo «Buongiorno, signorina, cosa desid…» Ma raggelò appena vide la ragazza. La giovane dagli occhi blu ridacchiò «Vi credevo un po’ più pronto, professore.» Il professore si riprese e la osservò: nonostante sia stata presa in pieno da un autobus, non aveva un graffio. La giovane continuò a parlare «Comunque mi scusi, sono stata molto scortese a non presentarmi prima. Mi chiamo Scarlett Hamilton.»
Edited by Lud . - 13/11/2010, 12:36
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