Professor Layton ~ Italian Forum

Il Destino Delle Anime

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Lud .
view post Posted on 12/11/2010, 21:36




1° Capitolo

Il ritorno di Luke

Su Londra finalmente sorge il sole, il sole pallido e annoiato di inizio novembre. La luce stanca illumina la casa del professor Layton, che apre gli occhi e si sveglia lentamente. Dormiva sul divano sul quale la sera prima stava leggendo: capita spesso che il professore, preso da una lettura interessante, non si renda conto di avere sonno e che si addormenti all’improvviso.
Layton si accorge di ciò e non può fare a meno di sorridere: se non finisce quel libro in fretta potrebbe diventare la sua “rovina”. Fortunatamente si era preso una settimana libera dall’università, quindi fondamentalmente svegliarsi tardi non era un problema.
Decise non perdere altro tempo, si alzò dal divano e andò a preparare il tè in cucina; mentre l’aqua bolliva diede un occhiata veloce al calendario: 4 novembre.
«Bene, oggi è il grande giorno» Pensò allegro il professore «Devo fare presto. Un gentiluomo non fa mai tardi.»
Erano passati cinque anni dall’ultima grande avventura del professor Layton e il suo apprendista Luke Tryton: Luke è partito oltreoceano insieme ai genitori e quindi ha dovuto lasciare Londra e il suo amato professore; nel frattempo Layton ha continuato le sue ricerche e ad insegnare archeologia all’università. I due hanno continuato a sentirsi tramite lettere e a risolvere enigmi insieme: a volte Layton li inviava a Luke e questo, nella lettera di risposta, risolveva l’enigma e poneva un enigma al professore e così via. Hanno fatto così per cinque anni, ogni mese si inviavano enigmi da risolvere. Ma nel mese di ottobre Luke, invece di inviare un enigma al professore, inviò una lettera ben diversa:

“Caro professor Layton, questo mese non le invio un enigma, ma una buona, anzi buonissima notizia: mio padre la settimana scorsa ha raccontato che il suo datore di lavoro qui non è stato per niente disponibile, ma non mi ha voluto dire altro. Sa, non parla molto di lavoro con me, mi considera ancora un ragazzino.
Comunque preferisco andare al sodo. Professore, torno a Londra! Non può capire quanto io sia felice! Finalmente potremmo risolvere tutti gli enigmi che vogliamo quando vogliamo.
La aspetto il 4 novembre al porto, alle 10:00.

Il vostro apprendista, Luke”



Il professore guardo velocemente l’orologio: erano le 9:30; decise che era ora di andare a prendere l’automobile, quindi bevve il suò tè velocemente, mise la giacca e il cappello e uscì dall’appartamento. Scese le scale, aprì il portone e uscendo controllò anche la posta. C’erano lettere di studenti che chiedevano colloqui per esami o ripetizioni, ma ciò che colpì l’interesse di Layton fu una busta con un sigillo di ceralacca nera, rappresentante un fiore con una S incisa sulla corolla. Incuriosito, ruppe il sigillo e aprì la lettera per leggerla… Ma era scritta a lettere incomprensibili. Sembrava un altro alfabeto. Layton sorrise «Uhm… A quanto pare devo risolvere questo enigma, però devo fare presto, non voglio far aspettare Luke.»
Il professore ragionò per un po’: le lettere erano strane, però Layton capì quasi subito che era traducibile, dato che le lettere erano molto simili all’alfabeto latino. Ad un certo punto si specchiò su una finestra… E qui il colpo di genio.
«Ma certo! È scritta al contrario.» esclamò soddisfatto il professore, così mise la lettera di fronte la finestra e il riflesso mostrò una scritta:

“HO BISOGNO DI AIUTO”



«Sapevo che ce l’avrebbe fatta, professore.» disse una voce femminile alle spalle di Layton che, giratosi di colpo, vide una ragazza.
Era sulla ventina o poco più, i capelli biondo scuro ondulati ballavano con il vento e gli occhi di un brillante blu trasparivano un’espressione soddisfatta. Il corpo terribilmente magro era coperto da una camicia bianca con dei fronzoli sul petto e alle estremità delle maniche, che uscivano da fuori la giacca nera stretta in vita da una cintura larga, con una fibbia d’argento. Le gambe sottili portavano un pantalone grigio scuro dentro un paio di stivali neri, con un risvolto al ginocchio. Sulla camicia, sopra il fronzolo, portava una spilla d’argento ovale con un cristallo dello stesso colore degli occhi.
Layton sobbalzando esclamò «E tu chi sei?»
La ragazza con aria misteriosa sorridendo rispose «Adesso non è il momento, professore, mi creda. Ci saranno le occasioni per presentarsi. Adesso faccia in fretta, non vorrà mica far aspettare Luke.»
Layton strabuzzò gli occhi: come faceva a sapere di Luke?
Ma non ebbe il tempo di chiederglielo che la ragazza cominciò a fare dei passi indietro lentamente, fino a quando non arrivò un mezzo alla strada.
Allarmato, il professore esclamò «Faccia attenzione, signorina! Qualcuno potrebbe invest…»
Ed un autobus a tutta velocità passò proprio in quel momento. Layton rimase impietrito, ma poco dopo notò che non c’era l’ombra di quella ragazza, né del corpo né del sangue. Un autobus a quella velocità avrebbe ucciso chiunque, ma in quel caso è come se la ragazza si fosse volatilizzata.
Il professore rimase immobile per un paio di minuti; in pochissimo tempo si era fatto milioni di domande: chi era quella ragazza? Come sapeva che oggi doveva andare a prendere Luke? Dov’è sparita quando l’autobus è passato?
Ripreso il lume della ragione, decise che si sarebbe posto altre domande in un altro momento e così si avviò all’automobile.

*

La nave era immensa e c’era un via-vai di gente continuo. Hershel temeva di non trovare Luke un quel pandemonio, tra gente che spingeva e valigie strapiene. Un uomo muscoloso, probabilmente uno scaricatore di porto con una grossa scatola di legno sulla spalla, spinse il professore facendolo cadere, urlando «Si sposti!! Non vede che sto portando merce importante?»
Layton disse tra sé e sé «Che maniere!» e stava per rialzarsi, ma sentì una voce che urlò «Ehi! Chieda scusa al professore, immediatamente!» e un giovane corse verso lo scaricatore, ma questo lo spinse via con una sola mano e lo allontanò, facendo cadere a terra anche lui.
Il giovane, dolorante e arrabbiato, gli urlò dietro «Siete un maleducato!»
Layton, che aveva assistito a tutta la scena, rise. A distanza di cinque anni era cambiato solo d’aspetto. Infatti il giovane dal maglioncino azzurro e i pantaloncini marroni era diventato più alto e i capelli erano leggermente cresciuti, ma portava sempre il suo baschetto azzurro e la sua tracolla di pelle su una spalla.
Rialzandosi ancora un po’ dolorante, il giovane corse dal professore «State bene?»
Hershel sorrise e rispose «Sì, io sto bene. Luke.»
Luke, sentendo pronunciare il suo nome, trattenne a stento le lacrime e abbracciò forte il professore.
«Mi siete mancato…»
Layton ricambiò l’abbraccio «Anche tu, Luke.»
L’abbraccio si sciolse e i due si misero a ridere all’unisono.
«Che bel modo di rincontrarsi dopo cinque anni, vero professore?» Disse il giovane sorridendo. Anche la voce era cambiata, era più da ragazzo.
Layton rispose «Abbastanza originale, direi.»
Alla fine i due si alzarono, il professore si risistemò il capello e chiese a Luke «Allora, ti mancava Londra?»
«E me lo chiede, professore? Tantissimo!» disse Luke inspirando forte «Com’è bello respirare di nuovo quest’aria! Ho un sacco di cose da racontarle!»
«Avrai tutto il tempo di raccontarmi le tue avventure durante il viaggio, Luke. Adesso è meglio se usciamo fuori da questo trambusto» e così dicendo Luke prese la valigia affiancò a lui e si avviarono insieme all’automobile.

Poco più in là, la ragazza dagli occhi blu, in piedi sotto un lampione con le braccia incrociate, sorrise.


COMMENTI DELL'AUTRICE:
Questa è la mia fanfic, un tanto desiderato sequel ç_ç
UNa mia cara amica mi farà un disegno del personaggio da me inventato, che mostrerò nel prossimo capitolo.
Spero vi piaccia :3

 
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Lud .
view post Posted on 13/11/2010, 09:48




2° Capitolo


Cambiamenti

Layton non ebbe il tempo di entrare in casa che Luke ci si fiondò dentro, girandosi intorno con un sorriso a trentadue denti «Accidenti, è uguale a cinque anni fa, professore!!»
«Beh sì, Luke, non ho cambiato molto» poi si grattò la tempia, imbarazzato «L’unica cosa è che ho dovuto chiamare una domestica.»
Luke rise di gusto. L’ordine non fa per lui,pensò. Poi disse «Va bene, professore, che ne dice di una bella chiacchierata davanti una tazza di tè?»
Hershel, allettato dalla proposta, accettò volentieri. E da lì si immersero in una lunga sfilza di racconti conditi da risate e sorrisi. Luke raccontò di come nella sua nuova scuola fosse diventato famoso come esperto di enigmi e di come si fosse guadagnato il nome di “Detective Tryton”; Layton raccontò delle sue ricerche, delle indagini in cui è stato coinvolto e come alla fine sia riuscito a risolverle tutte; in più raccontò della partenza di Don Pablo: Ha deciso di partire per l’Italia perché ormai non c’era più niente da fare a Londra, dato che ogni tentativo di furto o imbroglio veniva rovinato dal professore. Ovviamente, prima di partire, gli ha promesso che l’avrebbe pagata cara.
Luke, divertito da questo racconto, commentò «Tanto nessuno la fa pagare al professor Layton!» e quest’ultimo sorrise.
Poi il professore, diventato improvvisamente serio, disse «A proposito di indagini, Luke.» e cacciò fuori la lettera che aveva letto la stessa mattina «Qui abbiamo un’altra bella gatta da pelare.» e raccontò della ragazza scomparsa dopo essere stata investita dall’autobus.
Luke ascoltò stupito, poi chiese con curiosità «Chi pensa che possa essere? Un’illusionista?»
«Non lo so, non ho ancora abbastanza informazioni,» disse il professore «Ma voglio assolutamente capire chi è.»
In quel momento suonò il campanello.
«Non si preoccupi professore, vado ad aprire io.» disse Luke e così si avvicinò alla porta, la aprì e disse «Salve, posso esserle ut…»
«Luke!! Sei tornato!!»
Luke arrossì «F-Flora?»
«Oh che bello!!» e lo abbracciò tanto da togliergli il respiro. Luke diventò violaceo «M-mi stai soffocando…!»
«Oh, scusami!» E sciolse l’abbraccio di colpo, poi chiese «Allora, che mi racconti?»
Luke, ripreso il fiato, rispose «Ah, un sacco di cose. Le ho appena finite di raccontare al professore e…»
«Ecco, lo sapevo!!» lo interruppe Flora «Fate sempre le cose senza di me!»
«Aspetta, fammi finire!» esclamò irritato «Volevo chiederti se volevi prendere un tè con me e il professore!»
«Ah… Beh, se la metti così accetto volentieri. Oh professore, buongiorno!»
«Buongiorno, Flora, accomodati.» Rispose educatamente il professore, Così Flora si sedette sul divano e ascoltò le vicende di Luke, che le ripeté con piacere.
Anche Flora era cambiata nel corso degli anni. Aveva sempre il suo vestito color pesca, ma stavolta le forme del corpo erano più evidenti. Ciò Luke lo aveva notato ed è per questo che appena l’aveva vista era diventato paonazzo.
Alla fine del racconto di Luke, Flora commentò «Wow, addirittura detective! E che l’avrebbe mai detto che uno come te avrebbe avuto tale nome.»
Luke si irritò «Che cosa vorresti dire?». Il carattere era sempre lo stesso.
Intervenne Layton «Calmati, Luke, un gentiluomo è sempre educato con una fanciulla.» Luke ascoltò il professore e raffreddò i nervi; il professore continuò «Dimmi, Flora, come mai sei venuta qui? Cosa desideri?»
Flora sorrise e rispose «Professore, le volevo dire che sono andata da lui e mi ha detto di riferirle che ci sarà». Sul volto del professore sorse un espressione che esprimeva gioia e soddisfazione allo stesso tempo.
Luke, disinformato sui fatti, chiese curioso «Professore, di che state parlando?»
Layton si girò verso Luke e rispose «Oh scusami, Luke, ancora non te ne ho parlato. Beh, ho organizzato un pranzo tutti insieme ad un famoso ristorante di Londra, il London Fog, in occasione del ritorno di un amico da un lungo viaggio e ci sarete anche tu e Flora.»
«Wow, professore, quale onore! E chi è questo vostro amico?»
«Beh, Luke, posso dire che tu lo conosci bene, anche se non credo ne abbia un bel ricordo.»
Luke non capì subito, ma gli bastò ricordare i fatti di cinque anni prima per capire.
«P-professore, non si riferisce mica a Clive?»
Layton annuì e tranquillizzò subito Luke «Non ti preoccupare, non sta tentando di nuovo di distruggere Londra. Devi sapere che pochi mesi dopo l’accaduto, il Primo Ministro Bill Hawks è stato arrestato per corruzione. Ha pagato profumatamente gli scrutatori delle elezioni successive per convincerli a modificare i voti a suo vantaggio, ma uno degli scrutatori ha denunciato il fatto alla Scotland Yard con tanto di prove. E ora sta scontando la sua pena.»
Luke rimase impietrito dal racconto: sapeva che Hawks era un uomo spregevole, ma non a questi livelli.
Layton continuò con il racconto «Alla fine è stato eletto come nuovo Primo Ministro Jeremy Smith, un caro amico d’infanzia dell’ispettore Chelmey. Jeremy sapeva, anche da ciò che gli aveva raccontato Chelmey, che Clive era anche una vittima di Hawks e così gli permise di uscire di prigione a costo che avrebbe fatto un lavoro socialmente utile… E così Clive ha ripreso a fare giornalismo ed ora è uno dei più famosi ed ammirati giornalisti di tutta Londra.»
Luke, alla fine del racconto, era stupito e allo stesso tempo perplesso. Cavolo, pensò, in cinque anni sono cambiate così tante cose?
«Capisco la tua confusione, figliolo,» disse il professore mettendogli una mano sulla spalla «Devi solo adattarti e poi ti sembrerà tutto più facile.»
Luke ridacchiò imbarazzato «Mi scusi professore, la lontananza gioca brutti scherzi.»
«Non ti devi scusare, adesso sei qui e potrai rivivere la tua vecchia Londra con qualche cambiamento in più. Ricordati che per essere un gentiluomo devi saperti adattare in ogni situazione.»
Luke, confortato dalle parole del professore, sorrise e disse «Stia tranquillo, professore, lo farò.» Anche Layton sorrise.
In quel preciso momento risuonò il campanello. Layton si stupì: non aspettava altre visite.
«Vado io, professore.» disse Flora avviandosi verso la porta, la aprì e salutò «Salve, desidera?»
«Buongiorno, cercavo il professor Layton.» chiese cortesemente una ragazza.
Flora rispose «Certamente, ve lo vado a chiamare subito» e tornò indietro.
«Professore, una ragazza la desidera.»
Layton era perplesso, ma disse a Flora di farla accomodare. Pensava che fosse una sua studente che è venuta a chiedergli una mano, così cerco la sua agenda degli appuntamenti per ricordasi
Flora tornò alla porta e disse «Prego si accomodi. Mi segua» e la guidò dal professore.
La ragazza si fermò all’uscio dello studio e salutò «Buongiorno, professore.»
Luke la fissò e rabbrividì. Layton, dopo aver visto che non aveva appuntamenti quel giorno, si girò dicendo «Buongiorno, signorina, cosa desid…» Ma raggelò appena vide la ragazza.
La giovane dagli occhi blu ridacchiò «Vi credevo un po’ più pronto, professore.»
Il professore si riprese e la osservò: nonostante sia stata presa in pieno da un autobus, non aveva un graffio.
La giovane continuò a parlare «Comunque mi scusi, sono stata molto scortese a non presentarmi prima. Mi chiamo Scarlett Hamilton.»


Edited by Lud . - 13/11/2010, 12:36
 
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Lud .
view post Posted on 13/11/2010, 11:40




3° Capitolo


Il mistero dell’anima

Dopo che Luke le ebbe offerto una tazza di tè, Layton le chiese «Allora, signorina Hamilton, posso sapere cosa desidera da me?»
Scarlett, sorseggiando il tè, spiegò «Professore, volevo chiederle se poteva aiutarmi in un’indagine molto importante per me. Deve sapere che ogni notte un uomo si presenta a me ponendomi un enigma e dopo che io l’abbia risolto scompare. Il giorno dopo, puntualmente, scompare una persona.»
Layton si mise la mano sotto al mento e disse «è vero, ultimamente sono spariti molti volti noti a Londra, anche tra i ragazzi.»
«Esatto, professore. Vede, deve sapere che tutte queste persone si erano interessate alla ricerca portata avanti da una famosa psicologa che lei sicuramente conosce. Sto parlando di Luna Cooper.»
Layton si ricordò: Luna Cooper era una dottoressa irlandese molto preparata che Layton conobbe quando era ancora uno studente, solo che non sapeva nulla della sua ricerca.
Scarlett continuò «La sua ricerca si basava sullo studio dell’anima. Lei infatti ha girato il mondo e ha conosciuto un sacco di culture che avevano opinioni diverse riguardo l’anima. Ha portato avanti molti studi, basandosi anche sul concetto di anima secondo Platone, un famoso filosofo greco. Questo, infatti, diceva che l’anima è una presenza incorporea, che prima di rinchiudersi in un corpo viveva in un altro mondo chiamato Iperuranio e che la Cooper ha rinominato “Città delle Anime”. Qui l’anima, secondo la Cooper, vive in perfetta armonia, ma richiudendosi in un corpo dimentica la vita nella Città e vive la vita umana, che è la nostra. Quando poi il corpo muore, l’anima ritorna nella Città e ricomincia a vivere la sua vita, con memoria, però, dei ricordi vissuti nella vita umana. La Cooper aveva intenzione di scrivere un libro a riguardo, ma purtroppo passò a miglior vita prima di completarlo e il manoscritto è stranamente scomparso. Io, come altri, ho intenzione di portare avanti la sua teoria, ma tutti quelli che ci provano scompaiono. Ho indagato per un po’ e pensò che quest’uomo che mi sta perseguitando abbia perseguitato anche le altre persone scomparse. Penso che abbia posto anche loro un enigma e chi non riusciva a risolverlo veniva rapito, mentre invece chi lo risolveva veniva lasciato in pace, almeno per il momento. Ho notato un dettaglio, però: il rapitore non si presenta a me tutte le notti, ma sono una volta a settimana alla stessa ora, le 3:30. Quindi penso che ogni notte vada di casa in casa dei coinvolti a notti e orari diversi, fino a quando non trova la persona da rapire. Infatti non sono sparite tutte insieme queste persone, ma una a notte, quindi sono dell’opinione che ne rapisca una a notte.»
Layton ascoltò con molto interesse il racconto di Scarlett e ci riflettè su: perché quest’uomo non permetteva a queste persone di portare avanti la ricerca della Cooper? Forse era interessato a scoprirla lui oppure non voleva che la teoria venisse fondata.
Però un altro dettagliò balzò in testa al professore.
«Signorina Hamilton, vedo che è molto informata sulla vita e gli studi della signora Cooper. Le deve interessare molto.»
Scarlett sorrise timidamente e disse «Beh, professore, deve sapere… che Luna era la mia matrigna, nonché mia mentore.»
Layton sorrise, soddisfatto: la sua ipotesi era fondata. Luke e Flora, che avevano anche loro ascoltato con interesse, sobbalzarono. Luke chiese «Quindi hai vissuto con la signora Cooper?»
Scarlett rispose «Sì, Luke. Ho perso i genitori all’età di tre anni e Luna mi ha adottò quando avevi dieci anni e da lì ha voluto che crescessi preparata e acculturata, così per i primi 5 anni mi ha fatto da professoressa privata e quando fui un po’ più grande mi portò con me nei suoi viaggi nel mondo e anche io così ho imparato un sacco di cose nuove.»
Flora chiese «Ma quindi tu non sei di Londra?» E Scarlett confermò «No, non sono inglese, sono nata a Dublino.»
A Luke e Flora si illuminarono gli occhi: Avevano sentito tanto parlare dell’Irlanda, ma non avevano mai conosciuto una persona di quelle parti. Da lì la tempestarono di domande: Com’è? È veramente un paradiso naturale? Che animali ci sono?
Scarlett rispose ad ogni singola domanda dei ragazzi, che, presi dalla sete di curiosità, ascoltavano attentamente. Anche Layton ascoltava, ma allo stesso tempo rifletteva sul racconto della giovane irlandese.
Dopo avver risposto alle domande, Scarletto guardò l’orologio: erano le 13:55.
«Accidenti, è tardi, scusate se vi ho trattenuto così a lungo.»
«Figurati, Scarlett, per noi è stato un piacere ascoltare le tue storie» La tranquillizzò il professore.
Scarlett sorrise «Grazie mille. Spero tanto che lei mi possa aiutare professore» disse poi guadandolo con gli occhi blu.
Layton annuì «Farò del mio meglio.»
Scarlett si stava avviando all’uscita, quando il professore la bloccò «Aspetta, Scarlett, ho una proposta da farti.»
Scarlett era stupita «Di che proposta si tratta?»
Il professore spiegò «Fra tre giorni io, Luke e Flora pranzeremo insieme ad un amico tornato anche lui da un viaggio e se ti fa piacere potresti unirti a noi.»
A Scarlett brillarono gli occhi e rispose un po’ imbarazzata «C-con piacere professore, ma perché mai?»
«Perché penso che anche lui possa aiutarti nella tua indagine. Sai, lui è un giornalista e quindi credo che sia informato sui fatti accaduti di recente.»
Scarlett, commossa, rispose «Grazie infinite, professore, ci sarò sicuramente.»
Layton, soddisfatto, le disse «Perfetto. L’appuntamento è fra tre giorni al London Fog a mezzogiorno.»
Così Scarlett ringraziò e salutò. Luke andò vicino al professore, perplesso «Siete davvero sicuro che Clive potrà esserle d’aiuto, professore?»
Layton, sorridendo, chiarì le idee a Luke «Sì, Luke, ne sono certo.»
 
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#Luna Angel#
view post Posted on 22/5/2012, 20:04




Complimenti ! Bellissima continuala! 8D
 
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3 replies since 12/11/2010, 21:36   85 views
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